domenica 31 dicembre 2017

MTB: TEAM BIKE MADDALONI SALUTANDO IL 2017 - BUON 2018

Anche oggi 31 dicembre 2017,
non poteva mancare il giro con il gruppo per salutare il 2017 e ringraziarlo per le tante soddisfazioni che ci ha regalato e brindare all'arrivo del nuovo anno 2018.
Da cornice non poteva mancare lo scenario di Casertavecchia.


Alcune foto di oggi:














Alcuni video di oggi: 

























venerdì 29 dicembre 2017

LA TASSA SUI CICLISTI : DA GENNAIO 2018 25 EURO L'ANNO

Da gennaio "tassa sul sudore" per i ciclisti amatoriali: 25 euro all'anno
I ciclisti amatoriali dovranno pagare 25 euro dal 1° gennaio alla Fci (Federazione ciclistica italiana) per poter  partecipare varie competizioni di paese o uscite domenicali.









Da gennaio "tassa sul sudore" per i ciclisti amatoriali: 25 euro all'anno
In cambio dei 25 euro i ciclisti della domenica riceveranno una sorta di Bike Card, ma nessuna copertura assicurativa. 
Che sia una tassa giusta o meno prepariamoci a pagarla.

Potrebbe interessarti: http://www.today.it/rassegna/tassa-ciclisti-2018.html
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Art. 182. Circolazione dei velocipedi.

"Nuovo codice della strada", decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni. 



TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO

Art. 182. Circolazione dei velocipedi.

1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.

2. I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie.

3. Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.

4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.

5. È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato.È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all'articolo 68, comma 5.

6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest'ultimo.

7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età.

8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l'art. 170.

9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
9-bis. Il conducente di velocipede che circola  fuori  dai  centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a  mezz'ora  prima  del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle  gallerie hanno l'obbligo  di   indossare  il   giubbotto   o   le   bretelle retroriflettenti ad alta visibilita', di  cui  al comma 4-ter dell'articolo 162. (1)

10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99 (2). La sanzione è da euro 41 a euro 168 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6.

(1) Comma introdotto dalla legge 29 luglio 2010, n. 120 ( G.U. n. 175 del 29 luglio 2010 suppl. ord.), che si applica a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge cit.         
(2) Per le violazioni del comma 9-bis la sanzione va da euro 24 a euro 97 (Decreto interministeriale 22 dicembre 2010, tabella II). 
Fonte: www.aci.it

martedì 26 dicembre 2017

MOUNTAIN BIKE SANTO STEFANO AL PARCO EOLICO DURAZZANO

Mountain bike,
in questa giornata di Santo Stefano non poteva mancare un giretto al Parco Eolico di Durazzano,
salendo dall'osteria.
Ben 34 Km di immersione totale in natura, Dislivello 724 , Tempo 2:19:07, calorie 1.077.
Come sempre grande divertimento.
Canale Youtube






VIDEO: Salita Osteria parte 1




VIDEO:Salita Osteria parte 2




VIDEO:Salita asfalto Parco Eolico Durazzano

VIDEO:Tratto alto Parco Eolico Durazzano




VIDEO:Tratto finale fino strada

VIDEO:Arrivo Ponti della Valle




lunedì 25 dicembre 2017

Tendinite

La tendinite consiste in un'infiammazione di un tendine, ovvero della struttura che collega le ossa ai muscoli, permettendo il movimento delle articolazioni.

Che cos'è la tendinite?

La tendinite può avere un'insorgenza acuta o progressiva, è caratterizzata da dolore e tumefazione locale e difficoltà alla mobilizzazione dell'articolazione coinvolta. Nel caso in cui vi sia un'alterazione della normale struttura collagenica del tendine, nelle forme croniche recidivanti o dopo assunzione di alcuni farmaci tenotossici (per esempio alcuni antibiotici o dopo ripetute infiltrazioni con corticosteroide) si può avere la rottura del tendine, un problema serio che necessita di intervento chirurgicoper essere risolto. Le tendiniti possono essere associate a presenza di calcificazioni. Sebbene la tendinite possa colpire i tendini di qualsiasi articolazione, quelle più comunemente colpite sono:
  • Spalle (tendinite della cuffia dei rotatori, ecc).
  • Gomiti (epicondilite o gomito del tennista, ecc).
  • Mani/Polsi (dito a scatto, ecc).
  • Anche (trocanteriti, ecc).
  • Ginocchia (tendinite del quadricipite o jumper knee, ecc).
  • Caviglie (tendinite d'Achille, fasciti plantari ecc).

Quali sono le cause della tendinite?

Le cause delle tendinite sono soprattutto di ordine meccanico. Nelle forme acute è frequente l'origine traumatica, soprattutto in ambito sportivo. Nelle forme croniche, invece, la causa è data più spesso da un movimento ripetuto e continuativo. Esiste inoltre una maggiore predisposizione in soggetti affetti da patologie metaboliche, quali il diabete o le tireopatie, in tal caso l'alterato metabolismo dei tessuti sembra indurre una maggiore debolezza della loro struttura e una difficoltà ad attivare i normali processi di riparazione. Analogamente, fattori quali il sovrappeso e l'obesitàsono fattori predisponenti e, purtroppo, sfavorevoli per una risoluzione ottimale della patologia.


Quali sono i sintomi della tendinite?

La tendinite si presenta nella maggior parte dei casi come un dolore acuto che insorge rapidamente, nell'arco di qualche giorno, la fase iniziale di infiammazione, infatti, spesso decorre senza sintomi particolarmente rilevanti. In altri casi il dolore viene sentito come un dolore "a freddo", cioè nel momento in cui si inizia a usare una articolazione, poi, con il suo utilizzo, il dolore recede. In quest'ultimo caso però spesso evolve in un dolore che, progressivamente, compare anche al movimento. A volte si può associare tumefazione del tendine infiammato (per esempio nel tendine di Achille) oppure delle formazioni cistiche (per esempio nelle tendiniti del polso). Occasionalmente si può associare calore al tatto e raramente arrossamento della cute sovrastante.


Quali sono i fattori di rischio per la tendinite?

Possono essere considerati fattori di rischio per la tendinite:
  • Lavori manuali ripetitivi o effettuati in posizioni scomode e innaturali, indipendentemente dai carichi (pesi) coinvolti.
  • Attività sportiva con carichi eccessivi o scorretti, assenza di tempi di recupero adeguati, tecnica sportiva errata, mancato periodo di riscaldamento o stretching a fine attività.
  • Età, sovrappeso e patologie metaboliche, in cui si assiste a una progressiva modificazione della struttura tendinea.

Come prevenire la tendinite?

Per ridurre la possibilità di incorrere in una tendinite si possono mettere in atto una serie di precauzioni.
Durante l'attività sportiva, risulta importante un corretto riscaldamento iniziale, durante l'attività sportiva è fondamentale la correttezza del gesto atletico, una volta terminata l'attività fisica è necessario fare dello stretching. Bisogna inoltre tener conto che vi sono dei tempi di recupero che variano molto in base all'età e alla presenza di patologie di base.
Durante l'attività lavorativa risulta invece utile fare attenzione alle cattive posture o nel mantenimento della stessa posizione troppo a lungo.
Uno stile di vita sano, con controllo del peso e attività fisica leggera, si possono considerare fondamentali.

Diagnosi

La tendinite si diagnostica attraverso l'esame clinico del paziente, associato a esami strumentali quali l'ecografia, che risulta l'esame da fare sempre in prima battuta, oppure in casi particolari la risonanza magnetica nucleare.

Trattamenti

In prima battuta la tendinite si cura con riposo (eventuale scarico), ghiaccio locale e analgesici, l'utilizzo dei FANS è attualmente argomento di discussione. Se tale approccio non fosse sufficiente si può procedere con terapie fisiche locali come laserultrasuoni, oppure terapie più innovative quali le onde d'urto focali che uniscono all'effetto antiinfiammatorio quello rigenerativo dei tessuti. Spesso risulta fondamentale il trattamento fisiokinesiterpico a complemento delle terapie citate. Le infiltrazioni con cortisonico sono indicate solo in casi di dolore estremamente intenso con impossibilità ad utilizzare l'articolazione coinvolta, tenendo sempre conto del potenziale effetto negativo che i corticosteroidi hanno sul tendine. Nelle lesioni tendinee il trattamento è chirurgico.

Che cos'è l'obesità?

L'obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grassocorporeo con conseguenze anche importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide in maniera decisa sulla durata della vita perché può comportare l'insorgenza di pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari.
L'obesità viene stabilita anche grazie all'indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità.
Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all'obesità. Per farlo è fondamentale attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un'alimentazione adeguata, condurre unavita attiva e dedicarsi con costanza all'attività fisica. Nei casi più gravi un valido aiuto può derivare dalla chirurgia.


Quali sono le cause dell'obesità?

L'obesità è, in genere, dovuta a uno squilibrio tra apporto e consumo energetico. Questo sbilanciamento tra le calorie assunte e quelle consumate comporta un accumulo di grasso in eccesso. Gioca dunque un ruolo fondamentale lo stile di vita, in particolare la sedentarietà, l'alimentazione, la quantità e la qualità del sonno notturno.
Condurre una vita poco attiva e improntata alla sedentarietà riduce la possibilità di bruciare calorie. Queste invece vengono ben consumate attraverso l'esercizio fisico e le consuete attività giornaliere.
Un altro fattore che può causare un aumento del peso corporeo è l'alimentazione. Una dieta che preveda un'eccessiva introduzione di calorie e abitudini alimentari non salutari sono decisive nel contribuire all'obesità.
Vi sono poi altre condizioni favorenti: dormire poche ore nel corso della notte per esempio può generare squilibri ormonali con conseguente aumento di appetito e desiderio di cibi calorici e carboidrati. Alcuni farmaci, usati frequentemente, possono favorire l'appetito e causare così un aumento di peso se non si presta attenzione alla dieta e all'attività fisica svolta. Ne sono un esempio antidepressivi, anti-epilettici, anti psicotici, farmaci per il diabete, steroidi e beta-bloccanti. Occorre prestare attenzione poi anche al periodo del post parto: alcune donne dopo il necessario aumento di peso dovuto alla gravidanza talvolta faticano a ritornare nella norma. In alcuni casi questo può contribuire allo sviluppo dell'obesità.
Più raramente l'obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nel caso della sindrome di Prader-Willi, amalattie endocrine, come la sindrome di Cushing, o ad altre malattie, come la sindrome dell'ovaio policistico. Pazienti affetti da artrite possono poi sviluppare obesità a causa della necessaria riduzione di attività fisica.

Quali sono i sintomi dell'obesità?

La presenza dei chili di troppo inficia le normali attività quotidiane. Le persone obese dunque possono sentirsi spesso affannate, pur non compiendo sforzi eccessivi; possono soffrire di sudorazione eccessiva, avere disturbi del sonno, russare e soffrire di dolori alla schiena, alle ginocchia e alle anche.

Come prevenire l'obesità?

L'obesità è strettamente correlata allo stile di vita, è dunque importante e possibile adottare misure per prevenire l'aumento di peso e i problemi di salute che ne conseguono. Un regolare esercizio fisico, una sana alimentazione, una vita attiva sono fondamentali per un peso corporeo corretto.
Una persona adulta dovrebbe dedicarsi almeno trenta minuti al giorno per cinque volte alla settimana ad attività fisica moderata, come per esempio una camminata veloce o il nuoto.
Privilegiare nella propria dieta alimenti nutrienti, sani e a basso contenuto calorico come verdure e cereali integrali, è una scelta alimentare importante. Vanno anche limitati i grassi saturi, gli zuccheri e l'alcol. Conoscere le proprie abitudini e il proprio corpo consente anche di individuare quali situazioni scatenano il desiderio di mangiare in modo da consentirne la migliore gestione possibile.
Anche tenere sotto controllo il proprio peso aiuta a prevenire i chili di troppo perché permette di avere sempre la situazione sott'occhio e di accorgersi di piccoli aumenti di peso prima che diventino un problema.

Diagnosi

Nella diagnosi di obesità ci si avvale anche dell'indice di massa corporea (BMI). Quando questo è pari o superiore a 30 indica obesità. L'indice di massa corporea si calcola dividendo il peso espresso in chilogrammi (kg) per l'altezza al quadrato espressa in metri (m).
 
BMI
  • Inferiore a 18,5 = sottopeso
  • 18,5 – 24,9 = normopeso
  • 25 – 29,9 = sovrappeso
  • 30 e oltre – obesità
  • 40 e oltre = obesità estrema
L'indice di massa corporea però non è l'unico dato utile nella diagnosi di obesità, anche perché fornisce un'informazione incompleta. Il BMI infatti non misura direttamente il grasso corporeo e non distingue tra massa magra e massa grassa, per cui, per esempio, un atleta può avere un BMI corrispondente all'obesità ma non per questo esserne affetto.
Il paziente è invitato a compilare il proprio diario alimentare, uno strumento molto importante per l'assistito e per lo specialista. Durante la giornata il paziente segnerà ogni volta in cui mangia e beve, appuntando l'ora, il tipo di alimento o bevanda assunti e il quantitativo (in grammi o in misure come piatti, bicchieri, cucchiai etc). Dovrà inoltre associare prima e dopo ogni momento la presenza o meno della sensazione di fame e sazietà. Il diario conterrà inoltre annotazioni sul movimento svolto nel corso della giornata e le emozioni e i pensieri collegati all'alimentazione, capaci di influenzarla (noia, nervosismo, rilassatezza, divertimento).
Il colloquio con lo psicologo è un passaggio fondamentale per conoscere il paziente, scoprirne la relazione con l'alimentazione e lo stile alimentare. Anche nel caso di intervento chirurgico è possibile avvalersi del sostegno psicologico.

Trattamenti

L'obesità può anche essere trattata attraverso procedure chirurgiche nel caso in cui un regime alimentare corretto e adeguato e una costante attività fisica non siano sufficienti.

domenica 24 dicembre 2017

Team Bike Maddaloni Asd la nostra vigilia di Natale 24 dicembre 2017

Team Bike Maddaloni Asd 24 dicembre 2017,
vigilia di Natale non poteva mancare l'uscita in Mountain Bike, 
percorrendo le strade e sentieri casertani.
Oggi abbiamo scelto lo scenario e il panorama di San Leucio dove abbiamo avuto il piacere di incontrare tanti Bike di vari Team locali tra cui la MTB Caserta.


Foto di gruppo


Resta sempre un piacere salutare e condividere eventi insieme a tanti amici.



Vari i percorsi effettuati in zona per poi raggiungere Casertavecchia.







Infine il ritorno a Maddaloni per brindisi finale.





Auguriamo una buona vigilia e buon proseguo delle festività natalizie.
Tante Tante Splendide Pedalate.

Visita alla Ssd Athletic Life '78





















venerdì 22 dicembre 2017

Brividi

brividi sono rapide contrazioni muscolari scatenate dall'organismo quando cerca di riscaldarsi. In genere sono associati alla febbre o possono anticiparne la comparsa. In molti casi sono il sintomo di un'infezione.


Quali malattie si possono associare ai brividi?

Le patologie che si possono associare a brividi sono le seguenti:
Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

Quali sono i rimedi contro i brividi?

Quando i brividi sono associati solo a una lieve febbre è sufficiente riposarsi e beremolti liquidi per mantenere un buon livello di idratazione. In caso, invece, di febbre alta possono essere utili impacchi tiepidi e farmaci antinfiammatori.

Con brividi quando rivolgersi al proprio medico?

Se i brividi sono associati a una febbre molto alta o che non accenna a diminuire è bene contattare il medico. Allo stesso modo è bene chiedere il consulto di un esperto se compaiono anche tosse, fiato corto, dolori o bruciori addominali, minzione frequente, rigidità del collo, confusione, irritabilità o indolenza.

Inalazione di un corpo estraneo

L'inalazione di un corpo estraneo è un incidente purtroppo abbastanza frequente, soprattutto in età pediatrica. L'inalazione si verifica quando oggetti (messi in bocca accidentalmente) o bocconi di cibo anziché scendere lungo le vie digerenti, finiscono nelle vie respiratorie con conseguente ostruzione (parziale o totale) che rende difficoltosa o impedisce il passaggio dell'aria.


Il corpo estraneo procederà discendendo lungo le vie respiratorie e si fermerà laddove la via è più stretta, il posizionamento varia in base a forma, dimensioni e consistenza.
È importante riconoscere questa situazione e intervenire in maniera attenta e tempestiva, l'ostruzione totale può avere conseguenze molto serie, perfino letali, visto che può causare soffocamento.



Quali sono i sintomi associati all'inalazione di un corpo estraneo?

L'ostruzione parziale si verifica quando un corpo estraneo ingombra le alte vie respiratorie e rende difficoltoso il passaggio dell'aria. L'organismo attua un meccanismo di difesa mediante espulsione scatenando colpi di tosse. La vittima è dunque vigile, tossisce e respira.
In caso di ostruzione totale invece, la vittima non respiranon tossisce e diventacianotica.

Cosa fare in caso di inalazione di un corpo estraneo?

Se l'ostruzione è parziale e dunque il soggetto tossisce e respira, è importante incoraggiarlo a tossire, mantenere la calma e rassicurarlo. Non occorre intervenire in alcun modo, la situazione dovrebbe risolversi da sola.

Se l'ostruzione è completa (e dunque la vittima non respira) occorre intervenire tempestivamente. È importante chiamare i soccorsi ma nell'attesa del loro arrivo bisogna mettere in atto le manovre di disostruzione. Conoscere i giusti (e semplici) passaggi e praticarli può risolvere l'ostruzione, salvando così la vita al soggetto in pericolo. Qualora non si conoscano le manovre, gli operatori sanitari forniranno assistenza telefonica in attesa dell'arrivo dei soccorsi. La manovra disostruttiva è nota come manovra di Heimlich, solo nei bambini di età inferiore a un anno occorre mettere in atto una procedura differente.

Come intervenire su un bambino entro l'anno di età

Se sono visibili corpi estranei nella parte anteriore della bocca, tirarli fuori utilizzando un dito ripiegato a un uncino. Compiere questa operazione solo se il materiale è ben visibile e comodamente raggiungibile.
Sedersi e posizionare il bambino a pancia in giù sul proprio avambraccio, con la testa rivolta verso l'esterno. Poggiare il proprio braccio sulla gamba corrispondente, in modo da creare un piano che funga da base.
A mano aperta battere 5 colpi interscapolari che si rivolgano verso l'esterno, picchiando il palmo della mano in prossimità del polso. I colpi devono essere decisi. Questa manovra potrebbe essere sufficiente a espellere il corpo estraneo.
Qualora ciò non avvenga, girare il bambino a pancia in su ed effettuare con l'indice e il medio 5 pressioni sul torace, al centro tra i due capezzoli.
Alternare i 5 colpi interscapolari e le 5 pressioni finché il passaggio dell'aria non risulti nuovamente possibile.


Come intervenire su adulti e bambini (oltre l'anno di età)

In questo caso occorre mettere in pratica la manovra di Heimlich. Non si tratta di una procedura difficile, tuttavia è importante eseguirla in maniera precisa e attenta, per evitare il rischio di ulteriori danni.
Posizionarsi in piedi alle spalle della vittima, abbracciarlo portando le proprie mani all'altezza del suo ventre. Chiudere le proprie mani a pugno e porne una tra ombelico e torace, poggiare l'altra mano sopra la prima. Spingere il pugno sul corpo della vittima nella zona indicata, in maniera decisa, dirigendo il movimento in profondità e verso l'alto. Continuare fino alla ripresa della respirazione.


Cosa non fare in caso di inalazione di un corpo estraneo?

Non serve a nulla - e anzi può peggiorare la situazione – dare le cosiddette "pacche sulle spalle" a un soggetto ostruito.
Tentare di estrarre un corpo estraneo dalla cavità orale con le dita può peggiorare la situazione perché viene spinto più in profondità.

Ferite e punture al mare

Nei nostri mari non è infrequente imbattersi in medusetracine e ricci di mare.
Occorre dunque prestare attenzione quando si è in acqua, le meduse possono colpire tutto il corpo con i loro tentacoli. L'irritazione della pelle è dovuta al contatto con la sostanza urticante che viene rilasciata dall'apertura delle vescicole.
Le tracine sono pesci (anche detti pesci ragno) che si nascondono sotto la sabbia e che dunque spesso vengono calpestate. Hanno degli aculei piuttosto appuntiti e iniettano un veleno potente.
Mani e piedi possono essere anche colpiti dagli aculei dei ricci.




Quali sono i sintomi associati alle ferite da tracina e da riccio di mare e alla puntura di medusa?

Pungersi con una tracina provoca un dolore violento e quasi insopportabile, soprattutto per i più piccoli. Il contatto avviene in genere con i piedi e il dolore può estendersi a tutta la gamba, la pelle si irrita e si gonfia.
Essere punti da un riccio genera dolore e fastidio.
Appena venuti a contatto con una medusa si avverte una sensazione di dolore bruciante, la cui durata è piuttosto variabile. Può poi manifestarsi sulla zona colpita una reazione cutanea simile all'orticaria. Un quadro clinico più serio è caratterizzato da sintomi quali:


Cosa fare in caso di ferita da tracina e da riccio di mare e di puntura di medusa?

Nel caso di ferita da tracina è consigliabile tenere ferma e tranquilla la personacolpita ed eventualmente somministrare un antidolorifico. Nel caso si manifesti difficoltà a respirare o un calo di pressione è consigliabile recarsi in Pronto soccorsoal più presto.

Gli aculei dei ricci sono dotati di piccoli uncini e una volta penetrati nella pelle non è facile tirarli fuori; ecco perché è consigliabile consultare il medico, senza la giusta strumentazione si rischia di spingere gli aculei più in profondità, o di spezzarli, con conseguenti ascessi e infezioni.

Se si entra a contatto con una medusa invece, è consigliabile lavare la zona colpita con acqua di mare (mai usare acqua dolce); poi è bene procedere alla rimozione dei residui di filamenti aiutandosi con una carta plastificata (tipo carta di credito o tessera di un negozio) o con un coltello usato dalla parte liscia, per evitare che si rompano rilasciando ulteriore sostanza urticante. Applicare poi prodotti specifici, facilmente reperibili in farmacia.
In caso siano presenti i sintomi più generalizzati precedentemente descritti è consigliabile recarsi in pronto soccorso.


Cosa non fare in caso di ferita da tracina e riccio di mare?

In caso si venga a contatto con una tracina è bene non scaldare la zona colpita né con acqua né con la sabbia: è vero che la tossina è termolabile e dunque il calore la rende inattiva, ma questi rimedi fai-da-te non recano sollievo e non migliorano in alcun modo la situazione.

Se si è punti da medusa invece:
  • Non bisogna grattarsi.
  • Non strofinare la zona colpita con sabbia o pietre.
  • È inutile applicare urina, ammoniaca, alcol o aceto; alcune di queste sostanze anzi, potrebbero peggiorare la situazione.