domenica 21 agosto 2016

Angela Nikolau: La fotografa che posta i selfie più pericolosi al mondo Angela Nikolau è una fotografa russa che posta sui social i suoi selfie da brivido realizzati nei posti più pericolosi al mondo

Angela Nikolau è diventata famosa sui social dopo aver postato centinaia di selfie che la ritraggono nei luoghi più pericolosi al mondo. La fotografa russa, che si definisce autodidatta, ha la passione per le altezze e posta sul suo profilo Instagram scatti da brividi realizzati in punti pericolosissimi dove nessuno oserebbe arrivare. La Nikolau è una roofer e fa parte di un gruppo di ragazzi che amano scattare foto in luoghi considerati pericolosissimi.  A Mosca sono molti i fotografi che seguono questa moda e che, senza protezioni, si avventurano in luoghi off limits solo per scattare un selfie.


A rendere gli scatti di Angela Nikolau virali è stata anche la sua bellezza visto che la ragazza è una modella. Il fascino della fotografa, unita alla location da brividi ha reso in breve tempo le sue foto famosissime su Instagram. Il suo profilo social @angela_nikolau conta infatti oltre 90 mila follower che seguono con il fiato sospeso le imprese della modella e fotografa russa, che, scatto dopo scatto, è sempre pronta a superarsi.

Come gli altri roofer, Angela Nikolau raggiunge i punti più pericolosi della città senza usare imbracature, si arrampica sui grattacieli, si stende sui cigli dei tetti, rimane in bilico nel vuoto. Tutto solo per scattare la foto perfetta, quella più pericolosa e che lascerà i followers con il fiato sospeso. Sembra in cerca di una nuova sfida Angela Nikolau si è fotografata nei luoghi più impensabili e paurosi. Su Instagram si può vedere la ragazza sul cornicione di un grattacielo, in cima ad un pilastro che domina la città, ma anche in bilico su un ponte sospeso e su un monumento con una gamba  sola.

Dopo il poshing coach e la dipendenza da selfie, lo smartphone, sempre più presente nelle nostre vite, sembra aver creato una nuovissima moda, quella dei roofer, che ha contagiato la Russia e si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Europa.

Fonte: www.dilei.it


Jeremy: Il piccolo genio che a 12 anni va all’università A 12 anni Jeremy è un piccolo genio e a settembre andrà all’università dopo aver superato brillantemente il test d’accesso

Jeremy ha solo 12 anni, ma va già all’università. Il piccolo genio – così come è stato ridefinito –  frequenta la Cornell University di New York ed ha passato il test d’ingresso battendo tutti gli altri candidati con molti più anni di lui. Un destino segnato quello di Jeremy che, come raccontano i genitori, a tre mesi era già interessato alle lettere e ai numeri, mentre a 15 mesi aveva già imparato a leggere e scrivere.

La madre, ingegnere aerospaziale, ricorda che quando aveva 10 anni non c’era nulla che i loro genitori potessero ancora insegnargli. Ha così deciso di far fare a Jeremy il SAT (standardized attitude test) un esame per valutare le competenze per l’ingresso al college.  Il piccolo genio non solo lo ha superato, ma è anche riuscito ad ottenere i risultati migliori di quell’anno, rispondendo alla perfezione a domande su matematica, latino, fisica, storia e chimica.
Per entrare all’università mancava solo il diploma. Jeremy l’ha ottenuto iscrivendosi alla Texas Tech University Independent School District, ed il prossimo anno frequenterà i corsi alla Cornell University di New York a soli 12 anni. “Ho imparato molte cose, tra cui scrivere temi, e scrivere in generale, anche poesie, racconti… Una volta ho dovuto scrivere un racconto di fantasy” ha raccontato il ragazzino “È stata un’opportunità per diventare una persona più completa e interessarmi anche a materie non scientifiche”.
Nel frattempo quest’estate Jeremy impegnerà il suo tempo lavorando al progetto di un radar.  L’idea gli è venuta leggendo dei documenti del padre provenienti da un seminario e studiando l’algoritmo usato sta sviluppando un nuovo codice che potrebbe essere più sicuro. Poi arriverà all’università dove punta a prendere un dottorato e diventare insegnante facendo nel contempo ricerca. D’altronde l’intelligenza e la voglia di fare non gli mancano e di certo sentiremo ancora parlare del piccolo genio Jeremy.
Fonte: www.dilei.it


Temptation Island: Fabio Ferrara torna a Uomini e Donne come tronista? Dopo Temptation Island e la rottura con Ludovica Valli, Fabio Ferrara tornerà a Uomini e Donne come tronista?

Fabio Ferrara nuovo tronista di Uomini e Donne? L’ex protagonista di Temptation Island secondo le ultime indiscrezioni potrebbe presto tornare nel programma di Maria De Filippi, complice la rottura con Ludovica Valli. Come i fan ben sanno Ludovica e Fabio si sono lasciati poche settimane dopo l’uscita dal programma. Non è ancora chiaro il motivo della rottura, fatto sta che lei è volata a Ibiza per dimenticare, mentre lui si divide fra le giornate con gli amici e le serate in discoteca.

Fabio Ferrara potrebbe tornare a Uomini e Donne dopo Temptation Island? La redazione del programma di Maria De Filippi ha già fatto sapere che, come ogni anno, ci sarà sia qualche novità che un volto conosciuto dai telespettatori. Quest’ultimo potrebbe essere proprio Ferrara, visto come è andata a finire la relazione con Ludovica Valli. Di certo durante la prima puntata di Uomini e Donne, che andrà in onda il prossimo 12 settembre, la coppia dovrebbe esserci, non è ancora chiaro se per discutere della loro storia oppure per annunciare l’arrivo di Ferrara come tronista.
Nel frattempo continuano i gossip riguardo ai nuovi tronisti. Per il trono rosa si parla di una partecipazione di Valeria Vassallo, anche lei reduce da Temptation Island, e delle tentatrici Melissa Castagnoli e Irene Casartelli. Per quanto riguarda il trono maschile invece sono stati fatti i nomi di Claudio Sona ed Emanuele Maringola. Sull’attesissimo trono gay potrebbe invece salire Emanuele Maringola.
Per ora da Fabio Ferrara non è arrivata nessuna conferma né smentita della notizia. Di certo l’ex corteggiatore di Uomini e Donne e l’ex tronista sono sempre più lontani. Arrivata a Ibiza, Ludovica Valli starebbe facendo di tutto per dimenticarlo, come ha svelato anche l’amica Roberta, che spera ancora in una riconciliazione della coppia. Staremo a vedere cosa accadrà il prossimo 12 settembre.
Fonte: www.dilei.it


mercoledì 17 agosto 2016

Infedeltà: come accorgersi se questa estate ti ha tradito I tradimenti estivi sono uno dei più grandi ostacoli per la vita di ogni coppia. Accadono spesso e anche abbastanza involontariamente. Ecco come individuarli

Uno episodio dei famosi tradimenti estivi è capitato a tutti. Si viaggia verso il mare, magari abitando in posti sconosciuti e raggiungendo destinazioni paradisiache. Ed ecco che sulla spiaggia, al calare del sole, quando tutti sono felici, rilassati e semi-nudi si vede una persona che cammina sulla spiaggia in un modo particolare. Ne potrebbe nascere una storia vera, uno scambio di parole vivace seguito da una notte caliente, oppure soltanto da qualche bacio di troppo. Resistere e non commettere uno dei tradimenti estivi è difficile, eppure si può. Del resto, ognuno ha una coscienza propria.

E anche il libero arbitrio non è stato annullato: prima di baciarsi con qualcuno, essendo magari già impegnati in una relazione sentimentale, è sempre meglio ragionarci su un paio di volte. Chissà che non ci si ripensi e non si faccia qualche passo indietro!La psicologia, però, fornisce anche dei validi strumenti per capire se, per caso, non si è state tradite durante le vacanze estive.Bisogna osservare sempre i primi segnali, spesso quelli più veritieri. Per esempio, può venire qualche dubbio se il partner inizia a uscire di sera troppo frequentemente.
Magari lo fa per stare un po’ da solo, oppure vuole semplicemente mettersi in contatto con qualcuno. Meglio non essere troppo gelose e non accusare di tradimento prima di averne tutte le prove. In tal caso si può sempre chiedere agli amici del partner. Magari loro ne sanno qualcosa, oppure hanno notato dei cambiamenti strani che possono destare sospetti. Occhi (e orecchie) sempre aperti! Meglio anche dare qualche occhiata al suo cellulare. No. Non bisogna fingersi dei detective, sequestrargli il telefonino e indagare su ogni possibile chiamata o sms.
Però è possibile che il partner non voglia leggere dei messaggiquando si è insieme, oppure riceva chiamate strane a cui non risponde in presenza della ragazza. D’altro canto, per lo stesso scopo si può utilizzare anche il suo computer, magari facendo finta che il proprio si è rotto. Dopo uno dei tradimenti estivi è possibile che il ragazzo cambi il proprio modo di vestirsi: è un segnale eloquente, poiché così cerca di piacere a qualcuno! Parlandone con il suo miglior amico, è possibile che questi divenga imbarazzato, perché vorrebbe sicuramente nascondere qualcosa, ma non sa mentire bene. Se il partner lavora, nel caso di un tradimento è possibile che si trattenga al lavoro più a lungo.
Fonte: www.dilei.it



L'Isis scatena i 'lupi solitari', anche in Italia L'appello dei jihadisti: 'Attaccate negli Usa e in Europa'

"Entrate in azione" e attaccate i "miscredenti" in America e in Europa, Italia compresa: con questo appello l'Isis, assediato in Libia come in Siria e in Iraq, ieri ha rilanciato la "jihad" dei "lupi solitari" che ha già raccolto tanti adepti in questa estate di sangue. 



Il messaggio video, raccolto dal Site, il sito Usa di monitoraggio del terrorismo sul web, proviene da Al-Thabaat, un network che fa parte della galassia propagandistica dell'autoproclamato Stato Islamico, ed è intitolato "Come on Rise" (alzatevi, attivatevi). Si intima a tutti "i musulmani devoti" alla causa ad entrare in azione negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia, che viene menzionata esplicitamente, accanto a Belgio, Danimarca, Francia, Spagna, Russia e Iran. Per la prima volta l'Italia è indicata esplicitamente come bersaglio in quanto Paese nemico e non come Roma - comparsa in tanti fantasiosi proclami come centro della cristianità, capoluogo simbolico dei 'crociati'. "La guerra si è intensificata - ammette Daesh - ma noi resistiamo. Voi - è l'appello rivolto ai 'lupi solitari' - fate il vostro dovere e contribuite alla salvezza dello Stato islamico: colpite i miscredenti" in America e in Europa, "fate stragi nei mercati e nelle stazioni ferroviarie" e colpite i "crociati" nelle loro terre o ovunque si trovino. "Noi contesteremo, davanti a Dio, qualunque musulmano che abbia la possibilità di versare anche una sola goccia di sangue crociato e non lo faccia, (quando potrebbe farlo) con un ordigno esplosivo, una pallottola, un coltello, un'automobile o una pietra, perfino con uno scarpone o un pugno". Se le cellule organizzate che prendono ordini direttamente dalla 'verticale del comando' del Califfato sono più facili da controllare da parte dei sevizi d'intelligence, l'Occidente si confessa impotente di fronte al gesto solitario di chi non ha connessioni, è imprevedibile, chi finora ha condotto una vita assolutamente normale nella nostra società o che magari è disperato e non ha nulla da perdere. Lo ha ammesso pure il ministro dell'Interno Angelino Alfano nella conferenza stampa di Ferragosto dedicata alla sicurezza, nella quale ha dichiarato l'Italia "Paese sicuro", ammettendo tuttavia che nessun Paese può dichiararsi "a rischio zero" per il terrorismo islamico, richiamandosi soprattutto al problema - comune a vari Paesi europei - delle "radicalizzazioni nelle carceri". Che i potenziali lupi solitari arrivino fra i rifugiati con i barconi, siano figli di immigrati integrati o siano socialmente disadattati, il pericolo non cambia: e questo accresce la paura che il terrorismo imprevedibile e "creativo" del singolo individuo incute nella nostra società. Le potenzialità di un'arma improvvisata, come un semplice coltello o un'accetta sono state già dimostrate dallo sgozzamento dell'anziano sacerdote in chiesa vicino a Rouen o sui treni in Francia (il Thalys a Pas-de-Calais) e Germania, vicino a Wurzburg. Ma la dimostrazione più terrificante è il massacro sulla Promenade des Anglais di Nizza il 14 luglio scorso, in cui in pochi minuti di folle corsa un camion guidato da un 'lupo solitario' ha falciato le vite di 85 persone.

Fonte: www.ansa.it



Madre bimbo sbranato,lo avevo in braccio 'Aggrediti senza motivo apparente, ho combattuto'

(ANSA) - CATANIA, 17 AGO - "Avevo il bambino in mano quando uno dei cani, l'unico libero in giardino, all'improvviso, senza motivo apparente, ha aggredito il piccolo cercando di portarmelo via. L'ho difeso, ho combattuto, ma mi ha trascinata sul giardino. Poi sono riuscita a chiudere il cane e sono fuggita fuori casa urlando, chiedendo aiuto con mio figlio tra le braccia, ma è stato tutto inutile". 




E' la ricostruzione della madre del piccolo di 18 mesi morto dopo essere stato sbranato ieri da uno dei due dogo argentini che avevano in casa da anni a Mascalucia, secondo quando riferito dal suo legale d'ufficio, l'avvocato Fabio Cantarella. La donna, indagata per omicidio colposo come atto dovuto dalla Procura di Catania in attesa di compiere l'autopsia, ieri sera si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande dei carabinieri e del Pm.

Fonte: www.ansa.it



Alcune bugie sul sesso Quando si parla di sesso, quali sono le bugie che le persone dicono più spesso?

Quando si parla di sesso, spesso le persone tendono a raccontare bugie, per varie motivazioni. Mentire potrebbe essere un modo per non ferire i sentimenti del partner sessuale oppure per rendere la propria vita intima più interessante e stimolante agli occhi delle altre persone. Quali sono le bugie che si dicono più spesso a proposito del sesso?
Una delle bugie più diffuse riguardo al sesso riguarda l’affiatamento in una coppia. Col passare del tempo, è normale che una coppia non viva le situazioni sessuali con l’eccitazione che era presente all’inizio della relazione. La novità, infatti, è una componente essenziale della passione. Molte persone, per non ferire i sentimenti del proprio partner, affermano che il sesso continui a essere eccitante come lo è sempre stato.
Soprattutto le donne mentono sull’orgasmo. L’orgasmo femminile, come risaputo, è più difficile da raggiungere rispetto a quello femminile. Molte donne mentono a questo proposito per non ferire l’orgoglio del partner o per convincersi che i propri rapporti sessuali siano sempre soddisfacenti secondo le proprie aspettative. È anche improbabile che la coppia abbia un orgasmo in contemporanea, come spesso si dice per persuadersi di una perfetta intesa a letto.
Un argomento per certi versi tabù è quello della masturbazione. Specialmente le donne mentono a questo proposito, ma sembra che anche la percentuale maschile che si vergogna di masturbarsi stia aumentando. Secondo alcune inchieste, infatti, anni fa gli uomini che dichiaravano di masturbarsi regolarmente erano in numero più elevato. Ciò implica anche l’utilizzo di giocattoli sessuali, come vibratori, utili per l’ autoerotismo.
Per rassicurare il proprio compagno, o la propria compagna, si racconta la bugia di non aver parlato con nessuno della propria vita sessuale. Potrebbe essere imbarazzante scoprire che una terza persona conosce dettagli delicati sul proprio conto, quindi a volte si preferisce tacere. Ma la maggior parte delle persone sente il bisogno di confidarsi con qualcuno circa la sua sessualità, come dimostrano alcuni sondaggi.
Immagini: Depositphotos
Sesso e psiche
Fonte: www.dilei.it



Carlos Vives, Shakira - La Bicicleta (Official Video)






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Le bicimaquinas del Guatemala Ecco delle soluzioni molto intelligenti per sfruttare l'energia umana prodotta dalle pedalate

Quando si pensa alle biciclette, le si pensa sempre come mezzi di trasporto verdi, che permettono alle persone di spostarsi da una parte all'altra della città in modo da rispettare l'ambiente, senza aggiungere all'atmosfera nemmeno una molecola di anidride carbonica. In molte parti del mondo, però, le biciclette sono diventate il punto di partenza per un approccio «umano» alla tecnologia: grazie alla energia prodotta dalla pedalate si mira a ridurre il lavoro manuale, aumentare la produttività e sfruttare il tutto come base per una crescita economica.

Ed è questo quello che è successo in Guatemala.
L'organizzazione no profit guatemalteca Maya Pedal ha iniziato a questo scopo la produzione delle cosiddette «bicimaquinas», ovvero macchine alimentate dalle biciclette. I dispositivi che vengono alimentati in questa maniera così intelligente vanno dai frullatori alle fresatrici, passando per le pompe dell'acqua, le trebbiatrici e molto altro.
Il potere dei pedali, quindi, riesce a far funzionare cose che altrimenti richiederebbero una elettricità che non è quasi mai disponibile o una potenza di lavoro manuale che comporterebbbe uno sforzo notevolmente maggiore. Inoltre, le bicimaquinas possono essere costruite con materiali disponibili localmente e possono essere facilmente adattate per soddisfare le esigenze della popolazione – senza contare che sono facili da usare, divertenti, rispettose dell'ambiente, destinate a durare nel tempo e ottime per l'esercizio fisico.
Il direttore di Maya Pedal, Mario Juarez ha dovuto superare una forte riluttanza iniziale delle persone prima di convincerle all'uso di queste macchine: c'era un forte scetticismo nei riguardi di questi dispositivi per il loro sembrare non molto tecnologici, la gente sperava in soluzioni decisamente più «high tech». In realtà, se si pensa che almeno una delle bicimaquinas che si vedono in questo video è in funzione da più di quindici anni, ci si rende conto di quanto queste soluzioni possono fare.
Un vero e proprio contributo a lungo termine per migliorare la vita delle persone con intelligenza.


La prima trappola per zanzare al mondo biodegradabile al 100% Si chiamano Biotraps e sono il nuovo metodo green per tenere lontane le zanzare: sono sia biodegradabili che compostabili

Ci possono essere moltissimi motivi per non voler essere punti dalla zanzare, dai più piccoli – il fastidio personale, le lievi allergie – ai più grandi – come i virus tipo la Zika o la malaria o tutte quelle malattie che ci vengono inoculate proprio dalle zanzare. Tra le modalità per evitarlo, adesso si aggiunge Biotraps, un'alternativa della società canadese Greenlid Envirosciences che ha deciso di creare una metodologia migliore rispetto a quelle già presenti sul mercato. 


Si tratta di una trappola per zanzare che è sia biodegradabile che compostabile e che è anche molto facile da usare. Tutto quello che si deve fare è aggiungere acqua alla trappola, sarà poi la trappola stessa ad occuparsi di tutto il resto – Greenlid Envirosciences consiglia di utilizzare anche acqua sporca per comodità, sia nelle aree rurali che urbane, e aggiunge che non è necessaria alcuna manutenzione.
Le Biotraps includono un insetticida sia attrattivo sia sicuro per l'ambiente, in una quantità ridotta: ci sono, infatti, solo circa 0,0125 grammi di Bifenthrin in ogni Biotrap che, a quanto dice la Greenlid, fa sì che il prodotto non sia tossico. La trappola agisce come un se fosse un vivaio simulato che uccide sia le zanzare femmine che le larve – con un'efficacia talmente buona che riesce ad eliminare oltre il 95% delle larve.
I contenitori compostabili e impermeabili sono realizzati con cartone riciclato alla fine della sua vita che si degrada in un tempo che va dalle quattro alle sei settimane.
Distribuito già in Brasile, Colombia, Florida, Pakistan e Hawaii e ordinato anche dal governo australiano, questo prodotto si sta muovendo moltissimo in difesa delle regioni in cui ci sono grandi focolai di malattie trasmessa dalle zanzare.
La Biotrap è ordinabile tramite una campagna di Indiegogo e la Greenlid Envirosciences ha annunciato che donerà una trappola per ogni acquisto, attraverso i partner Direct Relief e International Medical Corps.



Ansia da rientro: come gestire il ritorno al lavoro Il rientro al lavoro è una vera tragedia per molti impiegati italiani. Dopo 2 settimane di vacanze perfette, non si vuole tornare in ufficio

Il rientro al lavoro comporta l’attivazione di una serie di meccanismi psicologici, tra cui il principale è sicuramente l’ansia da rientro. Si deve tornare nella rumorosa città da un posto molto più silenzioso e tranquillo. Al posto della calma e del relaxsopraggiunge lo stress. Si viene sommersi da molte richieste. Domande, offerte, compiti da svolgere e anche altri colleghi di lavoro che chiedono una certa dose di attenzione. Cosa ci può essere di peggio? Il netto contrasto si fa sentire e pesa come un macigno sulla psiche del lavoratore. Di seguito qualche consiglio per affrontare la famosa “sindrome da rientro al lavoro”.

In primis, bisogna saper individuare i sintomi della sindrome. Questi sono un generale scontento, la tristezza, il calo della concentrazione, astenia, la poca voglia di mangiare o di avere delle relazioni sociali con i propri colleghi, vari disturbi digestivi, insonnia, dolori dei muscoli, sbalzi d’umore improvvisi, e anche una tendenza alla depressioneIl sistema nervoso è, insomma, sotto sforzo e rischia di collassare su se stesso. Per resistere al rientro al lavoro bisogna riuscire a entrare il prima possibile nel ritmo, riabituandosi a tutte le circostanze.
Un buon modo per soffrire di meno durante il rientro al lavoro, è mettersi in testa che le vacanze non possono durare per sempre. Che prima o poi, bene o male, si deve comunque ritornare a lavorare. Per questo è necessario abituarsi al rientro per tempo e gradualmente. Si consiglia di non andare a dormire all’alba del giorno dopo, non fare i famosi “after”, non bere troppo (e se si beve, bisogna lentamente diminuire le quantità di alcol assunto). Il tutto da svolgere tutto con gradualità, senza essere troppo bruschi. Il motivo?
La nostra psiche potrebbe reagire molto male dinnanzi ai cambiamenti effettuati con troppa rapidità. Se, però, la si abitua a un cambiamento piano-piano, magari ponendosi dei piccoli obiettivi quotidiani da raggiungere senza dedicarci troppo tempo, il tutto viene più facile. Come suggeriscono molti psicologi, bisogna prestare una particolare attenzione all’alimentazione. Si è quel che si mangia, ed esagerando con gli alcolici oppure con il cibo da fast food, si rischia di vedere il proprio umore peggiorato ulteriormente per colpa di sostanze negative. Meglio mangiare della frutta fresca.
Fonte: www.dilei.it


La dieta della mano: si deve mangiare in proporzione alla lunghezza delle dita. Lo dice la scienza Dieta della mano? Alla scoperta di alcuni consigli utili per seguire un regime alimentare salutare senza il rischio di ingrassare

Dieta della mano: grazie ad alcuni studi adesso è possibile seguire il regime alimentare ideale senza la paura dell’aumento di peso. Mangiare è uno dei piaceri della vita, soprattutto quando diventa impossibile gestire gli attacchi di fame. Quando però arrivano i chili di troppo, ecco che l’alimentazione diventa un vero e proprio incubo a causa della paura di ingrassare. Alcune persone riescono a fare dei sacrifici e fanno molta attenzione alla loro dieta.

Altre tendono a sviluppare una specie di ossessione, ovvero quella di controllare gli ingredienti e calcolare le calorie necessarie. C’è chi invece, per evitare di imbattersi in terribili sensi di colpa, decide di dedicarsi allo sport estremo. A volte basta semplicemente sapere qual è la quantità di cibo oltre alla quale si inizia ad ingrassare, al fine di mantenere il peso forma, senza l’incubo dei chili di troppo. Secondo uno studio di una nutrizionista australiana, Alice Gibson, per scoprire la quantità di cibo ideale basta ricorrere ad una tecnica di misurazione basata sulle mani.
Si tratta di una formula rapida che permette di stabilire dei volumi ben precisi, ovvero bisogna moltiplicare altezza, lunghezza e profondità di un piatto, oppure misurare il perimetro se si tratta di una bevanda. Queste informazioni vanno sovrapposte alla densità dell’alimento. Non solo, la dietista vorrebbe allo stesso tempo ideare un’applicazione, al fine di facilitare questa operazione e poter misurare le pietanze in pochi attimi. A questo punto entra in gioco la dieta della mano, la quale prevede di usare le dita come strumento per misurare la quantità degli alimenti.
Si tratta di un metodo particolarmente utile ed efficiente, soprattutto quando si è fuori casa e non si ha una bilancia a disposizione. D’altronde, basta davvero poco per seguire un’alimentazione equilibrata ed evitare di consumare del cibo in eccesso. Ad esempio mangiare pasta non fa ingrassare, ma solo assumendone una quantità che non superi il volume del pugno di una mano, mentre la grandezza di una fettina di carne dovrebbe equivalere alla dimensione di una mano aperta. La dieta della mano prevede inoltre che i formaggi equivalgano al volume di un indice medio ed il pane a quello di un pugno chiuso.
Fonte: www.dilei.it
 Scarpedonna