lunedì 25 dicembre 2017

Che cos'è l'obesità?

L'obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grassocorporeo con conseguenze anche importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide in maniera decisa sulla durata della vita perché può comportare l'insorgenza di pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari.
L'obesità viene stabilita anche grazie all'indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità.
Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all'obesità. Per farlo è fondamentale attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un'alimentazione adeguata, condurre unavita attiva e dedicarsi con costanza all'attività fisica. Nei casi più gravi un valido aiuto può derivare dalla chirurgia.


Quali sono le cause dell'obesità?

L'obesità è, in genere, dovuta a uno squilibrio tra apporto e consumo energetico. Questo sbilanciamento tra le calorie assunte e quelle consumate comporta un accumulo di grasso in eccesso. Gioca dunque un ruolo fondamentale lo stile di vita, in particolare la sedentarietà, l'alimentazione, la quantità e la qualità del sonno notturno.
Condurre una vita poco attiva e improntata alla sedentarietà riduce la possibilità di bruciare calorie. Queste invece vengono ben consumate attraverso l'esercizio fisico e le consuete attività giornaliere.
Un altro fattore che può causare un aumento del peso corporeo è l'alimentazione. Una dieta che preveda un'eccessiva introduzione di calorie e abitudini alimentari non salutari sono decisive nel contribuire all'obesità.
Vi sono poi altre condizioni favorenti: dormire poche ore nel corso della notte per esempio può generare squilibri ormonali con conseguente aumento di appetito e desiderio di cibi calorici e carboidrati. Alcuni farmaci, usati frequentemente, possono favorire l'appetito e causare così un aumento di peso se non si presta attenzione alla dieta e all'attività fisica svolta. Ne sono un esempio antidepressivi, anti-epilettici, anti psicotici, farmaci per il diabete, steroidi e beta-bloccanti. Occorre prestare attenzione poi anche al periodo del post parto: alcune donne dopo il necessario aumento di peso dovuto alla gravidanza talvolta faticano a ritornare nella norma. In alcuni casi questo può contribuire allo sviluppo dell'obesità.
Più raramente l'obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nel caso della sindrome di Prader-Willi, amalattie endocrine, come la sindrome di Cushing, o ad altre malattie, come la sindrome dell'ovaio policistico. Pazienti affetti da artrite possono poi sviluppare obesità a causa della necessaria riduzione di attività fisica.

Quali sono i sintomi dell'obesità?

La presenza dei chili di troppo inficia le normali attività quotidiane. Le persone obese dunque possono sentirsi spesso affannate, pur non compiendo sforzi eccessivi; possono soffrire di sudorazione eccessiva, avere disturbi del sonno, russare e soffrire di dolori alla schiena, alle ginocchia e alle anche.

Come prevenire l'obesità?

L'obesità è strettamente correlata allo stile di vita, è dunque importante e possibile adottare misure per prevenire l'aumento di peso e i problemi di salute che ne conseguono. Un regolare esercizio fisico, una sana alimentazione, una vita attiva sono fondamentali per un peso corporeo corretto.
Una persona adulta dovrebbe dedicarsi almeno trenta minuti al giorno per cinque volte alla settimana ad attività fisica moderata, come per esempio una camminata veloce o il nuoto.
Privilegiare nella propria dieta alimenti nutrienti, sani e a basso contenuto calorico come verdure e cereali integrali, è una scelta alimentare importante. Vanno anche limitati i grassi saturi, gli zuccheri e l'alcol. Conoscere le proprie abitudini e il proprio corpo consente anche di individuare quali situazioni scatenano il desiderio di mangiare in modo da consentirne la migliore gestione possibile.
Anche tenere sotto controllo il proprio peso aiuta a prevenire i chili di troppo perché permette di avere sempre la situazione sott'occhio e di accorgersi di piccoli aumenti di peso prima che diventino un problema.

Diagnosi

Nella diagnosi di obesità ci si avvale anche dell'indice di massa corporea (BMI). Quando questo è pari o superiore a 30 indica obesità. L'indice di massa corporea si calcola dividendo il peso espresso in chilogrammi (kg) per l'altezza al quadrato espressa in metri (m).
 
BMI
  • Inferiore a 18,5 = sottopeso
  • 18,5 – 24,9 = normopeso
  • 25 – 29,9 = sovrappeso
  • 30 e oltre – obesità
  • 40 e oltre = obesità estrema
L'indice di massa corporea però non è l'unico dato utile nella diagnosi di obesità, anche perché fornisce un'informazione incompleta. Il BMI infatti non misura direttamente il grasso corporeo e non distingue tra massa magra e massa grassa, per cui, per esempio, un atleta può avere un BMI corrispondente all'obesità ma non per questo esserne affetto.
Il paziente è invitato a compilare il proprio diario alimentare, uno strumento molto importante per l'assistito e per lo specialista. Durante la giornata il paziente segnerà ogni volta in cui mangia e beve, appuntando l'ora, il tipo di alimento o bevanda assunti e il quantitativo (in grammi o in misure come piatti, bicchieri, cucchiai etc). Dovrà inoltre associare prima e dopo ogni momento la presenza o meno della sensazione di fame e sazietà. Il diario conterrà inoltre annotazioni sul movimento svolto nel corso della giornata e le emozioni e i pensieri collegati all'alimentazione, capaci di influenzarla (noia, nervosismo, rilassatezza, divertimento).
Il colloquio con lo psicologo è un passaggio fondamentale per conoscere il paziente, scoprirne la relazione con l'alimentazione e lo stile alimentare. Anche nel caso di intervento chirurgico è possibile avvalersi del sostegno psicologico.

Trattamenti

L'obesità può anche essere trattata attraverso procedure chirurgiche nel caso in cui un regime alimentare corretto e adeguato e una costante attività fisica non siano sufficienti.

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